LE CALORIE NON SONO TUTTO

calorie

Tutti impegnati a fare la conta calorica quando in realtà…le calorie non contano! Vediamo perchè

Troppo spesso mi sento dire “ma di quante calorie è questa dieta?” Oppure “posso mangiare quei biscotti a merenda? Sono light” Oppure peggio ancora, gli stessi miei pazienti scopro che a volte tengono a mangiare meno di quello che indico nei piani alimentari pensando che meno è meglio! Ecco, tutti concentrati sulla conta delle calorie, a confrontare i prodotti guardando in etichetta solo quella voce e scegliendone uno solo perché magari contiene una manciata di calorie in meno di un altro. Ma siamo sicuri che siano la sola cosa che conta? Cerchiamo di capirci un po’ di più.

Una caloria non è una caloria

Ci hanno sempre insegnato che si ingrassa se si assume una quantità di calorie superiore a quella che consumiamo. Ed è quindi lecito che tutti ci affanniamo a contare le calorie, ma è un errore che nella maggior parte dei casi porta al fallimento. E infatti molto spesso è proprio chi viene da me dicendo di mangiare poco o nulla che non ottiene nessun risultato da questa sua “dieta fai da te”.
La verità è che a contare non sono tanto le calorie, quanto da dove esse provengono, la chimica che sta dietro la composizione di un pasto, l’importanza delle combinazioni alimentari. Dobbiamo imparare che due alimenti, due pasti, due menù che apportano le stesse calorie possono avere sull’organismo effetti del tutto diversi. Un biscotto con un velo di nutella ha le stesse calorie di una mela e qualche noce, ad esempio. Stesse calorie, ma effetto metabolico diverso: nel primo caso picco glicemico, scarsa qualità nutrizionale, scarso potere saziante. Nel secondo caso invece minimo impatto glicemico, buona presenza di vitamine e fibre e maggior potere saziante.

Ma allora, su cosa ci dobbiamo basare se non sul conteggio calorico? 

Ci dobbiamo basare sul modo in cui i nutrienti sono bilanciati (abbinati se vogliamo) all’interno di un pasto, al fine di garantire un basso impatto glicemico.
E’ molto più importante infatti evitare il picco glicemico piuttosto che la conta calorica. E così, un pasto completo come un piatto di pasta con il tonno, affiancato da un contorno di verdure e condito con olio, pur avendo più calorie di un piatto di pasta al pomodoro, avrà un minore impatto glicemico, non determinerà un brusco rilascio di insulina e, di conseguenza, determinerà un minor accumulo di massa grassa. Stessa cosa, se vogliamo, di una colazione fatta con latte e pane tostato con marmellata rispetto ad una in cui il latte è sostituito dal tè. Colazione completa, equilibrata la prima, completamente sbilanciata la seconda. Basso impatto glicemico nel primo caso, alto impatto glicemico nel secondo. E paradossalmente si ingrassa meno con la prima piuttosto che con la seconda, come spiego anche in questo articolo in cui parlo proprio di come comporre una colazione.
Ecco che torna allora il concetto del piatto sano della Harvard School University, ovvero quel piatto che schematicamente rappresenta come dovrebbe essere composto un piatto (o meglio un pasto sano).
In breve, quando avete davanti un piatto dovete immaginare di dividerlo in tre parti:
  • metà del piatto dovrebbe essere riempito da verdura;
  • un quarto del piatto da cereali e altre fonti amidacee (pasta, pane, riso, farro, orzo, patate, polenta etc..), e quindi fonti di carboidrati;
  • un quarto del piatto dalle fonti proteiche (carne, pesce, uova, legumi, formaggi, derivati della soia)
Quindi meglio un pasto completo anche se più calorico che uno meno completo anche se più calorico. Detto ciò, torniamo ai nostri biscotti!

L’esempio dei biscotti e barrette

Non basta leggere le Kcal, occorre leggere gli ingredienti e la composizione nutrizionale (carboidrati, proteine, grassi, sale, fibre…). E così si scopre che, quei biscotti di cui mi chiedevano, magari hanno si meno delle fantomatiche 100 Kcal per 100 g, magari hanno anche meno calorie dei biscotti o negli snack che propongo di solito, ma queste calorie vengono magari soprattutto da zucchero, determinando tutte le problematiche connesse a un suo eccessivo consumo.
E questo è valido per biscotti, barrette, o magari non so, creme proteiche, quelle a base di frutta secca. Si cercando quelle con meno calorie, mentre le creme di frutta secca è normale che siano caloriche! Del resto è frutta secca, e lo sappiamo che questa è fonte di grassi, buoni ma grassi. Una crema con meno calorie significa che contiene una certa % di zuccheri aggiunti che nelle creme di questo tipo non ci devono essere, ma dovrebbero essere 100 % frutta secca.
Ecco, spero di avervi sfatato qualche mito, ma se volete approfondire l’argomento, quello delle calorie è uno dei temi ampiamente affrontati anche nel mio libro la dieta felice e che riprendo anche nel secondo libro, la dieta delle stagioni.
Non contiamo le calorie, impariamo invece a bilanciare bene i nostri piatti! E vedrete che, senza quell’affannoso conteggio calorico, non solo sarà tutto molto più semplice, ma potrete anche realizzare piatti più gustosi e appaganti.
Per qualsiasi altra informazione, per piani alimentari personalizzati, con dosi adatte alle vostre esigenze, e magari menù giornalieri da realizzare in base alle vostre richieste non esitate a contattarmi per fissare la vostra visita in studio o online, oppure prenotate in modo autonomo tramite il servizio miodottore. 

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