LA POLENTA SI PUO’ MANGIARE A DIETA? E SE SI, QUANTA?

polenta

Piatto tipicamente invernale, la polenta. Ma si può mangiare anche se si deve perder perso? Oppure no? Vediamolo insieme

Con il freddo che avanza, la voglia di portare in tavola piatti caldi e corposi si fa sempre più forte. Tra questi di certo lei, la polenta, tipico confort food di chi abita al nord, ma apprezzato in tutta Italia, da grandi e piccoli. Quando si parla di polenta però si pensa a un piatto piuttosto calorico e allora la domanda sorge spontanea: ma si può mangiare a dieta? E se si, quanta? E come? I miei pazienti spesso pensano di doverla inserire nel pasto libero. Ma sarà proprio così? Per rispondere a queste domande andiamo prima a vedere cosa è effettivamente questa polenta e poi traiamo le dovute conclusioni.

La polenta: cos’è? 

Si tratta di una preparazione a base di farina di mais (per intenderci quindi la polenta è il prodotto finito, la farina è quello di partenza anche se comunemente non viene fatta distinzione). La farina di mais è il prodotto della macinazione del mais, quindi fonte soprattutto di carboidrati (come lo sono pane, pasta, riso, farro etc ), priva di glutine e quindi adatta anche ai celiaci e i cui valori nutrizionali si sovrappongono appunto a quelli degli altri cereali. Mettendo ad esempio a confronto i valori nutrizionali di pasta integrale riso e polenta abbiamo:

polenta

È chiaro quindi che la polenta o meglio la farina di mais non ci deve assolutamente spaventare. Ha meno calorie del riso basmati, meno carboidrati, e egual contenuto proteico, contiene pochi grassi e in più contiene più fibre. Per altro ne conterrebbe ancor di più se optiamo per le versioni integrali.

E allora, dove è il problema? E quanta mangiarne?

Appurato che la polenta di per se non è diversa dalla pasta o da qualsiasi altro cereale quello a cui dobbiamo stare attenti parlando di polenta è ovviamente il condimento. Proprio perché spesso condita con sughi elaborati e pesanti, è per questo che viene considerata un alimento bandito quando si deve perder peso. Ma se noi la condiamo con sughi leggeri, cucinati in modo sano, allora non cambia assolutamente nulla tra una porzione di polenta e un piatto di pasta.

E le dosi? Le dosi dipendono ovviamente dalle esigenze di ognuno, così come la porzione di pasta di un uomo alto e muscoloso non possono essere le stesse di una donna minuta e sedentaria. Come per le mie ricette indico in 60 grammi la porzione media di pasta, lo stesso allora faccio con la polenta, ma ricordate che si tratta di porzioni medie e non personalizzate.

Idee per cucinarla

Ma cosa intendo per condimenti poco elaborati? Intendo che a un sugo fatto di salsicce e costine di maiale, possiamo preferire ad esempio un classico ragù, al quale poter aggiungere semmai anche dei funghi per dare un tocco in più. O al gorgonzola talvolta usato per arricchire questo primo piatto, potremmo preferire della feta come ho fatto ad esempio per la ricetta dei medaglioni di polenta con feta e radicchio. E ancora, l’avete mai  provata con un con asparagi e frutti di mare. O ancora la potremmo usare nei minestroni al posto della pasta come con in questo minestrone . Insomma, a ognuno la sua polenta preferita, ognuno con le sue dosi, che a dieta troppo spesso abbiamo paura un pò di tutto e invece… si può!

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