Il latte vaccino è cancerogeno? Causa infiammazione? E le bevande vegetali sono una valida alternativa? Facciamo chiarezza
Eccola una delle domande che mi sento fare più spesso: “Posso sostituire il latte vaccino con quello vegetale?” Nonostante infatti il latte sia uno degli alimenti da sempre presenti sulle nostre tavole e sulle tavole dei nostri antenati (pensiamo alla colazione latte e pane, non era forse una delle più genuine che ci potesse essere?), ecco che ora è diventato uno degli alimenti da condannare. In particolare si è ormai diffusa l’idea che il latte favorisca l’infiammazione e poi che sia cancerogeno. Secondo alcuni fa ingrassare, per altri è da abolire perchè consumare latte in età adulta è innaturale. Insomma, se ne sentono così tante che alla fine ci si convince davvero che questo latte sia da abolire. Ma sarà vero? Tra realtà, falsi miti e sentito dire, faccio chiarezza.
Latte, conosciamolo meglio
Dal punto di vista nutrizionale il latte è soprattutto fonte di proteine ad alto valore biologico vale a dire proteine che contengono tutti gli aminoacidi essenziali, quelli che dobbiamo prendere necessariamente con l’alimentazione perché il nostro corpo non è in gradi di sintetizzare. Apporta poi una parte di carboidrati, e grassi in quantità variabile a seconda che si scelgano le versioni intero, scremato o parzialmente scremato. Ma il latte apporta anche vitamine e minerali. In particolare è fonte di calcio, fosforo e vitamina b12.
Si tratta quindi di un alimento completo, con i suoi pregi e i suoi difetti che, come per altri alimenti, dovrà essere consumato con moderazione ad esempio da chi ha colesterolo alto optando magari per le versioni scremate. Per gli intolleranti al lattosio invece si può optare per la versione delattosata. E per quanto riguarda il fatto che faccia ingrassare, se in eccesso è chiaro che si, come tutti gli altri alimenti. Ma perché allora questo allarmismo?
Il latte causa infiammazione?
Senza inventarmi nulla e senza pareri soggettivi (che a volte mi sento dire “lei cosa ne pensa”), faccio solo riferimento alla scienza. Quanto all’infiammazione non ci sono dati certi che evidenzino una relazione diretta tra il consumo di latte e l’infiammazione sistemica. A tal proposito rimando a questo articolo pubblicato su Advanced in Nutrition che raccoglie tutti i dati disponibili riguardo il legame tra latte e infiammazione. È in inglese ma con un traduttore sarà di facile lettura. Quindi si tratta di un allarmismo senza certezze scientifiche, diversamente da quanto accade per esempio per lo zucchero, i grassi saturi o le farine raffinate.
Il latte è cancerogeno?
In questo caso innanzi tutto mi vien da dire no alle semplificazioni come troppo spesso accade, no al sentito dire o a qualcosa letto su fonti non ufficiali. I tumori hanno un’origine multifattoriale, vale a dire che dipendono non solo dallo stile di vita (e quindi anche dalla dieta) ma anche dalla genetica, un aspetto questo che non può essere trascurato né eliminato. Inoltre è impossibile dimostrare il legame di un singolo alimento con l’insorgenza di un tumore senza tenere in considerazione l’alimentazione nel suo complesso e lo stile di vita, ovvero è impossibile decontestualizzare il dato. E ancora l’alimento stesso, il latte in questo caso, è un alimento complesso come visto, pertanto, anche ci fossero dati certi a favore o contrari, occorrere chiedersi se gli effetti siano dovuti ai suoi zuccheri piuttosto che ai suoi grassi o minerali. Insomma, non banalizziamo!
Ma veniamo ai dati scientifici. Come riportato dall’ Airc, i dati disponibili sino a questo momento, non evidenziano nessun legame certo tra consumo di latte e latticini e aumento del rischio di cancro. Al contrario, secondo alcuni studi il latte sembrerebbe avere un effetto addirittura protettivo nei confronti di alcuni tipi di tumore, come quello al colon. Più debole invece l’evidenza per il tumore del seno per cui comunque si osserva una simile tendenza e quindi un effetto protettivo e non il contrario come si sente qua e là (vi rimando anche a quanto pubblicato sul sito dell’istituto europeo di oncologia). C’è contraddizione invece circa la relazione tra latte e tumore alla prostata, secondo alcuni dati potrebbe avere un effetto protettivo, per altri il contrario. Tanti dati, molte contraddizioni, niente di certo.
Che fare quindi?
I ricercatori sostengono che nonostante le forti prove a sostegno dell’effetto protettivo di latte e latticini contro il tumore del colon-retto, non ha comunque senso incoraggiare al consumo smodato di latticini, visto invece il legame che alcuni dati hanno evidenziato con altri tipi di tumore. Al tempo stesso però non c’è motivo di imporre inutili divieti al consumo di latte e derivati basati su affermazioni non supportate da evidenze scientifiche. La scelta più saggia resta quindi quella di attenersi a quanto riportato dalle Linee guida per la sana alimentazione italiana (LARN) e consumare il latte all’interno comunque di uno stile di vita globalmente sano.
In particolare le linee guida raccomandano 3 porzioni giornaliere di latte o yogurt (una porzione corrisponde a 125 ml di latte o 125 g di yogurt), alle quali si dovrebbero aggiungere da 2 a 3 porzioni a settimana di formaggio fresco (100 g ciascuna) o stagionato (50 g).
Questo vale anche per i bambini: dopo i 12 mesi, infatti, la piramide alimentare prevede un consumo di uno-due porzioni al giorno di latticini latte o yogurt e due porzioni settimanali di formaggi.
E le bevande vegetali invece?
Le bevande vegetali non sono un sostituto del latte, sono un’altra cosa. Solo il latte di soia infatti ha valori nutrizionali paragonabili a quelle del latte vaccino, con i vantaggi, se vogliamo, di non avere colesterolo, né lattosio. Le altre bevande vegetali invece non contengono proteine e sono soprattutto fonte di zuccheri e in minima parte di grassi. Oltre agli zuccheri naturali poi, spesso contengono anche zuccheri aggiunti e hanno una lista di ingredienti infinita, sintomo di cattiva qualità. Ricordate: perché siano buone, queste bevande devono contenere acqua, % quanto più alte del cereale o della frutta secca usate per la loro realizzazione, un pizzico di sale e al più olio vegetale (serve da antiossidante). Tutte gli altri prodotti lasciateli sugli scaffali.
In ogni caso, una volta scelta una bevanda per lo meno sana, occhio quando andate a comporre la vostra colazione. Usando queste bevande al posto del latte vaccino infatti la composizione della colazione andrà rivista al fine di avere il giusto apporto proteico. Ad esempio queste bevande potrebbero essere abbinate a dei pancake a base di albume d’uovo, oppure a del pane con della ricotta o a una colazione salata.
Per approfondire come comporre una colazione bilanciata vi romando quindi a questo articolo in cui potrete trovare delle informazioni aggiuntive.
Per concludere
Non vi basate sul sentito dire, consultate sempre siti ufficiali e attendibili prima di giungere a conclusioni. Ma soprattutto, prima di decidere di modificare la vostra alimentazione eliminando questo o quell’alimento a favore di altri che magari credete siano migliori mentre in realtà si rivelano tutt’altro, rivolgetevi ad uno specialista che vi saprà indicare la giusta direzione, chiarire i vostri dubbi, sfatare falsi miti.