FAVE: PROPRIETÀ, BENEFICI E RICETTE

fave

Fave, spesso dimenticate godono invece di molte proprietà anche se non sono prive di qualche controindicazione

Così come accade per piattoni e fagiolini, per i quali si ha sempre dubbio se siano verdure o legumi, lo stesso si verifica per le fave. Anzi, addirittura qualcuno fa distinzione tra quelle secche (considerate legumi) e quelle fresche (considerate verdura). Ma non si tratta forse pur sempre di fave? Chi ha il mio libro la dieta delle stagioni (bur) già sa la risposta e magari avrà già provato le mie ricette, per gli altri è ora di conoscerle meglio queste fave, prodotto tipico della stagione primaverile spesso dimenticato e che gode invece di ottime proprietà, anche se non privo di qualche controindicazione.

Fave, calorie e valori nutrizionali

Partiamo con il dire che le fave, così come i piselli. i fagioli, le lenticchie, sono dei legumi e quindi no, non vanno usate come un contorno ma come fonte di proteine vegetali. Andando a vedere i valori nutrizionali infatti si nota che sono certo diversi da quelli delle verdure, che in termini di macronutrienti apportano fibra e poco più. Per 100 g di fave fresche troviamo (dati Crea 2019)

  • Kcal 51
  • Acqua 83.9 g
  • Proteine 5.2 g
  • Carboidrati 4.5 g
  • Zuccheri 2.2 g
  • Grassi 0.4 g
  • Fibra 5 g

Vediamo quindi che le fave:

  • Come i piselli, sono povere di calorie;
  • Praticamente prive di grassi;
  • Con un buon contenuto proteico (si tratta di proteine vegetali e quindi bene abbinare le fave con i cereali per completare il loro profilo aminoacidico, come spiego in questo articolo)
  • Hanno un discreto apporto di carboidrati (come del resto tutti i legumi)
  • Ricche di fibre e quindi ad alto potere saziante, aiutano ad abbassare 𝐜𝐨𝐥𝐞𝐬𝐭𝐞𝐫𝐨𝐥𝐨 𝐞 𝐠𝐥𝐢𝐜𝐞𝐦𝐢𝐚 e sono utili in caso di stipsi. 

Vitamine e minerali 

E poi ancora apportano vitamina C e vitamine del gruppo B, in particolare folati (e quindi ottime in gravidanza). Ma soprattutto sono fonte di vitamina k ed è per questo che dovrà limitarne l’assunzione chi fa uso di anticoagulanti cumarinici.

Per concludere, apportano potassio (ben 200 mg/100 g. Considerate che le famigerate banane ne apportano 350 mg) , e quindi diuretiche, ma anche calcio, fosforo e ferro e quindi sono ottime remineralizzanti.

Controindicazioni 

Come accennato e come visto ad esempio nel caso del cavolo nero anch’esso ricco di vitamina K, devono essere consumate con moderazione da chi fa uso di anticoagulanti cumarinici. Ovviamente non possono essere consumate da chi soffre di favismo e vanno usate con cautela anche in presenza di colon irritabile (anche in questo caso, come tutti i legumi).

Ricette 

Come consumare queste fave? Tradizione contadina ci insegna che sono ottime anche sgranocchiate fresche, al naturale. Abbinate poi a del Pecorino Romano, ma questa è altra storia. Provatele allora in queste ricette

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Per i curiosi: cosa è il favismo? E’ un’anomalia genetica a carico dell’enzima glucosio 6-fosfato deidrogenasi, presente nei globuli rossi. L’ingestione di fave ma, in taluni soggetti, anche piselli, determina inibizione dell’enzima con conseguente distruzione dei globuli rossi a cui  fa seguito anemia emolitica e ittero)

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Per qualsiasi altra informazione, fissare una visita in studio o online e impostare un’alimentazione adatta alle vostre esigenze, potete contattarmi tramite la sezione contatti o prenotare in modo autonomo con il servizio mio dottore. 

 

 

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