Tra tutte le sintomatologie trattate, quelle che riguardano l’apparato intestinale sono decisamente quelle più frequenti, nonché quelle più complicate da trattare.
Complicate perché spesso la stessa sintomatologia può nascondere problematiche di diverso tipo.
Ed è per questo che risulta fondamentale in questi casi un’attenta anamnesi al fine di inquadrare il problema, comprendere il disturbo, le cause che ne sono alla base e quindi la possibile strategia da applicare.
Una volta inquadrato il problema infatti quello che a mio avviso va fatto non è semplicemente far sparire i sintomi ma risolvere il problema, far digerire meglio il paziente, fargli assorbire tutti i micronutrienti di cui ha bisogno, ripristinare lo stato di salute, anche perché salute intestinale significa salute di tutto l’organismo.
Solo se comprendiamo cosa stia succedendo nel paziente abbiamo la possibilità di trattarlo in modo personalizzato ripristinando il suo stato di salute
Molto spesso, in presenza di gonfiore, pesantezza, cattiva digestione, il paziente fa già una sua autodiagnosi: intolleranza alimentare.
Ma sfatiamo un mito: non esiste un vero test che ci consenta di accertare un’intolleranza alimentare e la maggior parte dei test proposti, quelli che generano liste infinite di alimenti da escludere, e che sono spesso per altro molto costosi, non ha alcuna base scientifica e non consente di avere risultati standardizzati e riproducibili.
Le intolleranze infatti non sono allergie, che, al contrario, possono essere rilevate da percorsi diagnostici da effettuare sotto supervisione medica.