Mentre è noto da tempo lo stretto legame esistente tra alimentazione e prevenzione oncologica, tanto che il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (World Cancer Research Fund) è arrivato ad elaborare quello noto come decalogo della salute (ovvero le 10 regole per la prevenzione oncologica) che potete trovare a questo link, è solo di recente che si è affermato il ruolo dell’alimentazione come coadiuvante delle terapie oncologiche.
In particolare la nutrizione ed integrazione in campo oncologico si sono rivelati fondamentali per dare sostegno, evitare gli effetti indesiderati delle terapie classiche come chemioterapia e radioterapia, contrastare lo sviluppo della cellula tumorale, contrastare l’espressione degli oncogeni, prevenire la cachessia (ovvero il deperimento) o, al contrario, aiutare il paziente a ritrovare il giusto peso dopo terapie ormonali.
Ed ancora, recuperare la massa magra, migliorare o prevenire la perdita di micro o macro nutrienti, recuperare dell’energia dopo la terapia e soprattutto prevenire le recidive post trattamento.
Nelle terapie oncologiche un’alimentazione ben guidata è importante quanto una chemio ben modulata!
La dieta contro il cancro (o meglio in presenza del cancro) non ha un nome.
Non è mediterranea, non è vegetariana e neppure vegana come spesso si è portati a pensare ma è diversa a seconda del tipo, della gravità, dell’organo colpito dal tumore, a seconda delle terapie messe in atto, della volontà e complicane del paziente.
In ambito oncologico, il mio compito in qualità di biologo nutrizionista è di elaborare piani dietetici differenti per il prima, il durante ed il dopo i cicli radio-chemioterapici.
Prima della chemio si interviene sull’intestino dando una dieta bilanciata che alzi le difese immunitarie.